Le discipline produttive secondo Joseph J. Schwab, ne "La struttura della conoscenza e il curricolo", 1964, pp. 13-14
"(...)D'altra parte c'è stata, per molto tempo, la tendenza a considerare tutte le discipline che sono proprie delle scuole come se fossero teoriche. Riusciamo a non smentire tale tendenza nel caso delle discipline pratiche, ignorandole. Nel caso delle discipline produttive, le ignoriamo in alcnui casi e in altri ricorriamo all'espediente di trattarle come se fossero teoriche. Si insegna a comprendere la musica come se il fine della materia fosse di riconoscere semplici temi di sinfonie e concerti e di saper citare con orgoglio il numero dell'opera e il nome del compositore. Si insegna la letteratura come se drammi e romanzi fossero finestre aperte sulla vita o, peggio ancora, quasi che, come nel caso dell'insegnamento musicale, la posta del gioco fosse di arrivare a conoscere ghiotte notizie sulla personalità, la vita e i tempi dell'autore. Si insegna l'arte, come la letteratura, come se lo scopo di queste fosse quello di fornire una vera, fedele immagine della vita. Fortunatamente le eccezioni a questa visione ristretta sono in aumento e la formazione del gusto musicale si intende sempre più come dominio di quelle capacità per cui l'orecchio e la mente comprendono la forma e il contenuto della musica. L'esecuzione musicale viene insegnata in modo che l'allievo apprenda i fondamenti che gli consentano di scoprire differenti interpretazioni della partitura e di scegliere tra queste. La poesia, la letteratura, il dramma sono sempre più oggetto di quel genere di studio che consente di apprezzarli come opere d'arte, piuttosto che come fonti di esperienza indiretta e gli insegnanti d'arte sempre più lassciano ai loro allievi quella libertà di creazione che la società da lungo tempo ha accordato agli artisti. Tuttavia il gusto di teorizzare intorno alle discipline produttive è ancora abbastanza comune da giustificare questo avvertimento"