Quando un tema che ci sta particolarmente a cuore e dal quale dipendono aspetti importanti della nostra vita passa finalmente in modo improvviso dall'oblio quasi assoluto alla prima pagina dei giornali ci coglie una sensazione tra l'incredulità e l'euforia, come di chi vede finalmente riconosciuto un merito per lungo tempo negato o misconosciuto e per il quale ormai non nutriva più alcuna speranza.
In tali momenti è alto il rischio di pronunciare o peggio scrivere frasi dai toni eccessivi o fuori luogo, salvo pentirsene di lì a poco. Mi limito quindi a riferire il mero accaduto:
Questa mattina a pochi lettori di Repubblica sarà sfuggito l'articolo di Salvo Intravaia sulla prima pagina del quotidiano dal titolo "Internet non va più a scuola", sottotitolo "Ore ridotte per informatica: era una delle tre I della riforma Moratti". Si legge tral'altro nel primo paragrafo, sempre in prima, "Il taglio delle cosidette compresenze nella scuola primaria e la riduzione delle ore di Tecnologia nella scuola secondaria di primo grado renderà quasi impossibile l'insegnamento dei primi fondamenti di informatica e internet a bambini e ragazzini".
No comment.
Nessun commento:
Posta un commento