Qualche giorno fa ho preso parte ad una riunione in cui si parlava della LIM. La discussione e il confronto mi hanno suggerito alcune riflessioni.
Come si colloca la LIM nell'ambito delle tecnologie educative? Certamente erano anni che le polverose aule scolastiche non conoscevano uno strumento didattico totalmente nuovo, almeno da un punto di vista meramente tecnico, come la LIM. Ma come sempre, avendo a che fare con le tecnologie educative, il punto focale non è lo strumento ma sono le strategie e le metodologie che si adoperano. In altre parole possiamo usare la vecchia lavagna di ardesia per fare della didattica fortemente innovativa; oppure strumenti ad alto contenuto tecnologico per riproporre vecchi schemi e vecchie strategie.
Bisogna allora chiarire quale sia il potenziale di impiego della LIM nella didattica in almeno due contesti: il primo riguarda l'utilizzo della LIM in appoggio a strategie didattiche ormai consolidate; l'altro riguarda la possibilità di basare sulla LIM nuove metodologie e nuove strategie, rese possibili da un suo impiego innovativo e originale. Un'approccio pragmatico dovrebbe dare la precedenza al primo dei due punti, passando alla considerazione del secondo solo una volta raggiunta una adeguata confidenza con il nuovo strumento.
2.
E' interessante notare come nel dibattito e nel confronto sulla LIM spesso emerga un atteggiamento che si potrebbe riassumere nella frase: "la stessa cosa la potrei fare anche ...". L'insegnante esperto, che usa abitualmente altre tecnologie, è portato razionalmente a isolare le singole funzioni della LIM e a suggerire e indicare strade alternative per fare la stessa cosa, ottenere gli stessi risultati.
Non bisogna però dimenticare che la presenza e la disponibilità stessa di una nuova tecnologia, come ci ha insegnato McLuhan, determinano un cambiamento nel nostro modo di percepire la realtà (scolastica e didattica) e quindi di agire all'interno della classe. Entrare quindi nel "mondo" della LIM significa adottare una nuova tecnologia didattica, in aggiunta a quelle già impiegate, e lasciare che la nostra mente, attraverso l'uso protratto nel tempo di questo strumento, lo accolga come una sua protesi (didattica) permanente. Solo così potremo usare la LIM in modo consapevole e pieno.
3.
Che cos'è la LIM? E' possibile darne una definizione? Indicarne la funzione, almeno la prevalente? Se ci concentriamo sulla versione non-interattiva, intendendo con ciò la versione priva delle apposite tavolette per l'immissione di informazioni in modo distribuito, credo si possa affermare, ma la questione non è affatto semplice, che la funzione predominante della LIM sia quella di comunicazione (di messaggi) e presentazione (di contenuti).
Che cos'è la LIM? E' possibile darne una definizione? Indicarne la funzione, almeno la prevalente? Se ci concentriamo sulla versione non-interattiva, intendendo con ciò la versione priva delle apposite tavolette per l'immissione di informazioni in modo distribuito, credo si possa affermare, ma la questione non è affatto semplice, che la funzione predominante della LIM sia quella di comunicazione (di messaggi) e presentazione (di contenuti).
Quali le differenze, ad esempio, rispetto a un computer multimediale e connesso a internet abbinato ad un videoproiettore? Non è di poca importanza rispondere a questa domanda, o a domande simili: permette di affinare la propria comprensione delle diverse tecnologie didattiche, condizione necessaria per un loro uso efficace.
La LIM consente ad esempio, diversamente dall'apparato sopra descritto, di:
- interagire attraverso una interfaccia amichevole ed ergonomica, del tutto simile a quella caratteristica della lavagna tradizionale. Il gesso viene sostituito da un "gesso virtuale" rappresentato dal puntatore che rende possibile scrivere e disegnare sulle immagini proiettate con varietà di segni e di colori. Va osservato di passaggio che la consueta interfaccia di un computer, con mouse e tastiera, non si distingue per essere particolarmente amichevole; quindi la LIM offre all'utente una molto maggiore immediatezza e facilità di utilizzo, soprattuto per la postura eretta tipica del lavoro d'aula.
- memorizzare (ed eventualmente archiviare), sotto forma di successione di slide, il percorso di lavoro svolto durante una lezione; per un utilizzo immediato, durante la stessa lezione, oppure per utilizzi successivi. Si noti la differenza rispetto al videoproiettore: in quel caso il percorso può essere semplicemente seguito ma non richiamato (se non in modo macchinoso) e "navigato" liberamente.
- interagire attraverso una interfaccia amichevole ed ergonomica, del tutto simile a quella caratteristica della lavagna tradizionale. Il gesso viene sostituito da un "gesso virtuale" rappresentato dal puntatore che rende possibile scrivere e disegnare sulle immagini proiettate con varietà di segni e di colori. Va osservato di passaggio che la consueta interfaccia di un computer, con mouse e tastiera, non si distingue per essere particolarmente amichevole; quindi la LIM offre all'utente una molto maggiore immediatezza e facilità di utilizzo, soprattuto per la postura eretta tipica del lavoro d'aula.
- memorizzare (ed eventualmente archiviare), sotto forma di successione di slide, il percorso di lavoro svolto durante una lezione; per un utilizzo immediato, durante la stessa lezione, oppure per utilizzi successivi. Si noti la differenza rispetto al videoproiettore: in quel caso il percorso può essere semplicemente seguito ma non richiamato (se non in modo macchinoso) e "navigato" liberamente.
Ciao.
RispondiEliminaSulla Lim ci si possono porre tante altre domande. Per esempio:
- con la sua facilità d'uso e la naturalezza dei gesti che consente, la LIM può essere considerata strumento di integrazione per i disabili?
- Grazie ai learning object che consente di creare e salvare, possiamo considerarla uno strumento 2.0 che arricchisce l'universo di contenuti in rete?
Per queste e altre domande vi consiglio il blog http://www.aula365italia.blogspot.com