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domenica 20 febbraio 2011

Tecnologia educativa


Il fatto che una adeguata padronanza delle tecnologie educative faccia parte del bagaglio di competenze necessarie ad ogni insegnante è un’idea ormai abbastanza accettata e condivisa, anche se in pratica raramente viene rispecchiata dalla realtà. Invece volevo porre l’attenzione su un altro aspetto.

Si tratta dell’ingresso delle tecnologie educative oltre che nell’orizzonte degli strumenti didattici anche in quello del curricolo. Infatti le Indicazioni Nazionali del 2007 (Fioroni) fanno riferimento esplicito a questo “campo disciplinare”, suggerendo che la Scuola non solo debba impiegare questi strumenti (è l’invito è ovviamente trasversale a tutte le discipline) ma ne debba anche approfondire il significato, problematizzare il funzionamento, indagare le potenzialità e i rischi.

Nella sezione dedicata alla disciplina Tecnologia si legge infatti: “la tecnologia esplora le potenzialità dell'informatica (in senso lato) come strumento culturale transdisciplinare che introduce nuove dimensioni e nuove possibilità nella realizzazione, nella comunicazione e nel controllo di ogni tipo di lavoro umano, compreso l'insegnamento / apprendimento di tutte le discipline (matematico-scientifiche e non).

E’ quindi soprattutto all’insegnante di Tecnologia che - in questa impostazione curricolare - viene affidato il compito di “presidiare” questo ambito di saperi e di competenze, facendone oggetto della propria ricerca didattica, metodologica e disciplinare.

Non mancherà chi vorrà ricavare dalle Indicazioni la legittimazione del vecchio (e ancora tanto diffuso) approccio secondo cui la Tecnologia debba avere un ruolo di semplice supporto alle altre discipline, fornendo loro materiali, strumenti, dispositivi, ecc.

Al contrario qui si vuole sottolineare come diventi essenziale che il cittadino dell’attuale società dell’informazione e della conoscenza - dove l’apprendimento si estende lungo tutto l’arco della vita - possieda le competenze essenziali e vitali (life skill) relative alle moderne modalità di apprendimento, largamente condizionate e modificate dalla diffusione planetaria dei media digitali.

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