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mercoledì 12 febbraio 2014

cautela digitale

Non sono tante in questi tempi di entusiasmi digitali le voci che richiamano ad una cautela rispetto all'introduzione delle più diffuse tecnologie della comunicazione nella scuola. Una di queste voci è quella di Roberto Casati, che recentemente ha pubblicato un saggio molto interessante, intitolato eloquentemente 'Contro il colonialismo digitale'

Casati parte in effetti da una constatazione molto semplice e di buon senso, e cioè che i tablet sono in effetti degli straordinari strumenti di lavoro e di comunicazione, ma costituiscono anche una costante ed efficacissima sorgente di distrazione. Quindi un loro utilizzo intensivo in classe metterebbe probabilmente a rischio una delle risorse più rare e delicate necessarie al lavoro scolastico, e cioè l'attenzione. “Credere senza riserva all’idea che l’educazione passi per un oggetto come l’iPad (o concorrenti) che ha milioni di applicazioni superinteressanti e superdistraenti a tiro di click è come pensare di mettere mia figlia a scuola in una classe in cui è circondata da decine di televisori in stand-by di cui lei sa che stanno trasmettendo video divertentissimi, e che basterebbe un gesto, che dico, un pensiero, per vederseli tutti, magari anche tutti insieme” (http://comune-info.net/2014/01/scuola-digitali/)

Casati invita allora alla prudenza e alla cautela: “Non si tratta di essere contro o a favore del digitale – dice il filosofo e direttore del Cnrs dell’Ecole Normale di Parigi, che ha incontrato i genitori della scuola Iqbal Masih di Roma – La questione è capire che uso farne, e soprattutto che uso farne fare ai più giovani e come introdurle all’interno di un percorso scolastico” (http://comune-info.net/2014/02/lenciclopedia-vicino-un-cassonettomarzia/)


Interessante l'ascolto della trasmissione radiofonica Terranave (dal titolo: Scuola e tecnologie. Quando la didattica diventa digitale) curata da Marzia Coronati: http://amisnet.org/agenzia/2014/01/30/scuola-e-tecnologie-quando-la-didattica-diventa-digitale/. [si parla tra l'altro di: principio di precauzione; assenza di un principio scientifico di indagine; teoria non confermata dei "nativi digitali"; uso costante e diffuso dei dispositivi digitali; velocità, interattività, connettività dei dispositivi; crescita collettiva dei genitori che hanno deciso all'unanimità di respingere il progetto di sperimentazione; salute e sicurezza dei bambini > principio di precauzione]

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